il miele e i prodotti dell'alveare

Il miele è il risultato della trasformazione operata dalle api sui nettari e sulle melate che raccolgono dalle piante.
Il nettare è una sostanza zuccherina che le piante producono proprio per attirare gli insetti rendendoli così, inconsapevoli attori protagonisti dell'impollinazione.
La melata, è costituita dalla linfa stessa delle piante, ingerita da insetti appartenenti all'ordine dei Rincoti, come afidi e cocciniglie, che se ne nutrono. La parte di linfa succhiata in eccesso (melata) viene espulsa da questi parassiti e raccolta ed utilizzata dalle api per produrre miele.
Le api una volta giunte nell'alveare procedono alla trasformazione delle sostanze raccolte trasformando gli zuccheri presenti in quelli caratteristici del miele ed arricchendo la massa di particolari enzimi.
Il miele è composto principalmente da zuccheri (circa l'80% della massa totale) rappresentati per la maggior parte dagli zuccheri semplici fruttosioe glucosio che rendono questo alimento altamente energetico e di pronta assimilazione. E' l'unico dolcificante utilizzato per l'alimentazione umana senza subire alcuna trasformazione. Sono presenti anche proteine e minerali.
elementi minerali (mg/kg)
calciomagnesioferropotassiofosforosodio
Melata48123,82.09015513
Acacia1950,8102222
Tiglio32110,8442187
Millefiori587121.100778
La cristallizzazione
Miele cristallizzato
Gli zuccheri presenti nella massa del miele sono in eccesso rispetto al contenuto di acqua, per questo tendono a passare dallo stato liquido a quello cristallino attuando il fenomeno della cristallizzazione del miele.

Questo è un processo assolutamente naturale che si verifica in ogni tipo di miele. La rapidità con cui si verifica dipende della provenienza del nettare; può manifestarsi in pochi giorni (es. miele di tarassaco) rendendo solida e più o meno compatta la massa inizialmente liquida, oppure in diversi mesi, a volte molti, raggiungendo una consistenza tenace ma fluida. La cristallizzazione non influisce negativamente sulla qualità del miele, ne garantisce, invece, il corretto processo produttivo da parte dell'apicoltore.
POLLINE
Polline
Il corpo delle api, ricoperto di peli, durante l'attività di raccolta del nettare dai fiori s'imbratta di minuscoli granuli di polline, che costituiscono le cellule riproduttrici maschili della pianta. Queste vengono trasportate dalle api di fiore in fiore permettendo loro di raggiungere gli organi femminili (pistilli) favorendo la fecondazione.

Le api, grazie a particolari strutture delle zampe, ripuliscono il loro corpo dalla polvere di polline impastandola con miele e secrezioni proprie creando, così, delle pallottoline che trasportano fino all'alveare sulle zampe posteriori. Una volta giunte a destinazione vengono immagazzinate nelle cellette dei favi di riserva ed utilizzate per l'alimentazione proteica di larve ed adulti. Gli apicoltori, per mezzo di apposite trappole, prelevano le pallottole di polline all'ingresso delle api nell'alveare. Portate in laboratorio, vengono essiccate e confezionate per la vendita.

Il polline oltre alle proteine, contiene fibre, che contribuiscono a regolarizzare le funzioni intestinali. Contiene inoltre, a seconda della provenienza floreale ed in diversa misura, beta-carotene (che l’organismo umano trasforma in vitamina A), vitamine del gruppo B, vitamina E, vitamina C, minerali (calcio, zinco, magnesio e fosforo), flavonoidi e fitosteroli.
PROPOLI
Propoli
Le api, in alcuni momenti dell'anno, raccolgono le sostanze resinose che trovano su alcune parti delle piante che visitano e le trasportano in piccole goccioline fino all'alveare. Qui, dopo essere state elaborate dalle api di casa e trasformate in propoli, vengono utilizzate per “verniciare” l'interno dell'alveare sfruttandone le proprietà antisettiche. La propoli viene utilizzata anche per imbalsamare eventuali intrusi aggrediti ed uccisi dalle api ma troppo pesanti per essere trasportati fuori dall'alveare (es. insetti, piccoli topi) bloccandone, così, la decomposizione.

Un altro uso di questa sostanza è l'impiego come materiale da costruzione, per fissare ogni elemento dell'alveare, per chiudere fessure e piccoli passaggi troppo angusti per consentire il passaggio delle api e per restringere l'ingresso del nido qualora fosse troppo ampio per un'adeguata difesa della famglia oppure per impedire un eccesso di ventilazione all'interno dell'alveare. Da qui il nome propoli dal greco pro=davanti e polis=città davanti (a difesa ) della città.

Fin dall'antichità la propoli è stata utilizzata dall'uomo che ne ha sfruttato le sue proprietà antisettiche e batteriostatiche. Oggi si trova in farmacie ed erboristerie sotto forma di estratto idroalcolico, pomate, sciroppi, caramelle, saponi e così via.
PAPPA REALE
Ape regina - Pappa reale
La pappa reale ha colore bianco-giallognolo ed ha sapore acidulo. E' il prodotto di una secrezione delle ghiandole ipofaringee e mandibolari delle api nutrici, e nell'alveare è destinata all'alimentazione delle giovani larve di api operaie e all'alimentazione delle api regine che la consumano per tutto il loro ciclo vitale. La produzione di pappa reale destinata al consumo umano costituisce una specializzazione dell'apicoltura ed è generalmente attuata da apicoltori che dedicano la maggior parte della loro attività a questa produzione.

I benefici della pappa reale sono in primo luogo nutritivi, energetici, ricostituenti e metabolici.

CERA
Cera d'api
E' una sostanza prodotta dalle api grazie all'azione delle ghiandole della cera che si trovano nel loro addome. Può avere vari colori che dipendono dal colore dei pollini che vengono raccolti dalle bottinatrici. La cera proveniente dal nido ha colore scuro dovuto al contatto con la propoli e con le esuvie (il bozzolo filato dalle larve prima della loro muta in api adulte).
La cera, che ha un punto di fusione tra 62°C e 66°C, è usata dal'industria farmaceutica e cosmetica, in erboristeria, nella produzione di candele e, oggi sostituita dalla paraffina, nella fusione dei metalli.

Attualmente la maggior parte della cera prodotta viene utilizzata all'interno della filiera apistica.
VELENO
Veleno d'api
Non tutti sanno che anche il temuto veleno delle api può essere annoverato tra i prodotti dell'alveare. Si tratta di una produzione altamente specializzata destinata all'industria farmaceutica che produce medicinali destinati all'uso in allergologia, reumatologia e neurologia. L'apiterapia è una branca della medicina che da pochi anni si è diffusa nel nostro paese, mentre vanta una antica tradizione nei paesi dell'est europa ed in Francia.